Classi resistenti e progetti Wikimedia: in Trentino si studia con WikiMeUp!

Wiki-bibliotecarie unite per colmare il divario di genere!
18 Marzo 2020
Repubblica Digitale: Wikimedia Italia aderisce all’iniziativa del MID per abbattere il divario digitale
30 Marzo 2020
Show all

Classi resistenti e progetti Wikimedia: in Trentino si studia con WikiMeUp!

In queste settimane complesse per tutte le scuole italiane, in cui è stato necessario organizzare rapidamente attività didattiche a distanza, vogliamo dare spazio ad alcune piccole esperienze positive realizzate utilizzando i progetti Wikimedia e OpenStreetMap da classi già coinvolte in percorsi formativi condotti dai nostri volontari e formatori.

Si chiama WikiMeUp il progetto seguito dai nostri soci Matteo Ruffoni e Valeria Framondino che coinvolge quattro scuole del Trentino – l’Istituto Comprensivo Aldeno-Mattarello, l’Istituto Comprensivo Valle di Ledro, l’Istituto Comprensivo Isera Rovereto e il Liceo Maffei di Riva del Garda in un percorso guidato per imparare a contribuire a Wikiversità, Wikivoyage e Vikidia. In questi giorni abbiamo parlato al telefono con Matteo, che ci ha raccontato in che modo l’attività sta proseguendo nonostante la chiusura forzata delle scuole per l’emergenza coronavirus.

Ciao Matteo, ci racconti quali attività state conducendo sui progetti Wikimedia in questi giorni e quali strumenti state utilizzando?

Sia io che Valeria fortunatamente avevamo già iniziato ad impostare nei mesi scorsi l’attività dei nostri studenti sui progetti Wikimedia e su Vikidia, trasmettendo loro le prime informazioni fondamentali per iniziare a contribuire. L’emergenza coronavirus ha colto un po’ tutti di sorpresa, ma siamo riusciti ad attivarci prontamente per proseguire l’attività didattica a distanza, utilizzando soprattutto Vikidia come “centro nevralgico”: nella pagina dedicata al progetto WikiMeUp sulla piattaforma i ragazzi trovano un riassunto delle attività che stiamo seguendo. Con un utilizzo oculato dei portali, soprattutto su Vikidia passiamo le consegne da svolgere sui wiki (pagine da creare, pagine da aggiornare) e, in autonomia, possono attivarsi, coordinati dai suggerimenti degli insegnanti nelle pagine di discussione. Noi docenti possiamo valutare il processo nella realizzazione del lavoro monitorando la cronologia delle pagine e guardando le modifiche apportate dai ragazzi coinvolti.
La wiki diventa così un vero LMS (Learning Management System), o – per meglio dire – un costruttivista LCMS (Learning Content Management System), come è spiegato sia per insegnanti che per studenti nelle guide per insegnanti e studenti presenti sia su Vikidia che su Wikiversità. 

Come stanno reagendo i ragazzi, partecipano alle attività e alla didattica oppure hanno difficoltà?

Dopo i primi giorni di comprensibile smarrimento, i ragazzi stanno iniziando a contribuire ai progetti autonomamente. Ad esempio alcuni ragazzi dell’IC Valle di Ledro, su loro stessa iniziativa, hanno deciso di lavorare a una guida Wikivoyage su Bezzecca, località che si trova nei pressi del loro Istituto. 

Quali suggerimenti daresti ad altri docenti che si approcciano alla didattica wiki

Innanzitutto mi sento di dire: non abbiate paura! I progetti Wikimedia non sono così ostici come può sembrare all’inizio, procedendo passo per passo vi troverete a vostro agio. Il mio consiglio è di iniziare con qualche piccola attività sui progetti fratelli, come Wikiversità o Wikivoyage, un po’ meno “sotto i riflettori” rispetto a Wikipedia e dunque un po’ più “protetti” come ambiente. L’altro suggerimento che dò agli insegnanti è non aspettare: iniziate fin dalle scuole primarie a parlare dei progetti collaborativi, in modo che gli studenti possano fin da subito familiarizzare con questo tipo di piattaforme: arriveranno alle scuole secondarie con maggiore consapevolezza e dimestichezza con questi strumenti, che ormai fanno parte della nostra quotidianità. Infine consiglio ai docenti “in ascolto” di dare un’occhiata a questo Wikibook che raccoglie esperienze di uso del software libero a scuola, che potrebbero tornare utili per questi giorni; e se volete potete aiutarci ad ampliare ed arricchire i contenuti premendo il tasto “modifica”!

Grazie Matteo e grazie agli insegnanti “resistenti” che in queste settimane stanno lavorando anche per noi!

Nell’immagine: una ragazzina studia a casa sul suo tablet. Di Brad Flickinger, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons