Wiki Loves Puglia è una delle edizioni regionali di Wiki Loves Monuments, il concorso fotografico che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, fotografando i monumenti e pubblicando le immagini con licenza libera sul grande archivio fotografico collegato a Wikipedia. L’iniziativa è parte di un progetto globale: le edizioni locali e nazionali di Wiki Loves Monuments si svolgono ogni anno in contemporanea in diversi Paesi.
Nel 2012, il concorso è entrato nel Guinness dei primati come il più grande concorso fotografico al mondo.
Come partecipare
Il concorso si svolge interamente online dal 1° al 30 settembre. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti: coloro che vorranno partecipare potranno farlo caricando le proprie foto tramite la web-app.
Alla fine del concorso la giuria di esperti di Wiki Loves Puglia decreterà le 10 foto vincitrici del concorso pugliese. La premiazione per la Puglia si terrà in data e luogo da definirsi.
Le fotografie caricate per il concorso pugliese parteciperanno automaticamente anche alla gara nazionale e, se premiate, a quella internazionale.
La mostra itinerante in Puglia
Le fotografie vincitrici dell’edizione 2024 del concorso hanno dato vita a una mostra itinerante che toccherà diverse località della regione. Dal 16 maggio al 2 giugno 2025, la mostra fa tappa a Bitonto, presso il Torrione Angioino. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00, sabato e domenica anche dalle 10:00 alle 13:00.
Seguici e contattaci
Continua a seguirci per ricevere tutti gli aggiornamenti sul concorso! Metti mi piace alla pagina Facebook e seguici su Instagram. Per qualsiasi dubbio o chiarimento è possibile contattare Ferdinando Traversa all’indirizzo ferdinando.traversa@wikimedia.it.
Iscriviti alla newsletter
Per ricevere aggiornamenti sulle attività dell’associazione, sulle iniziative e sui concorsi, iscriviti alla nostra newsletter.
Nell’immagine: Bitonto – Piazza Cattedrale (dettaglio), di Giovanni.cenerino, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons