Sulle tracce di Vincenzo Bindi alla scoperta dei beni culturali d’Abruzzo

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Sulle tracce di Vincenzo Bindi alla scoperta dei beni culturali d’Abruzzo

Che cosa hanno in comune Vincenzo Bindi, studioso abruzzese del 1800, Anastasia Nespoli, giovane tesista dell’Università di Bologna, il Direttore del Polo Museale Civico di Giulianova Sirio Pomante, la nostra socia Carla Colombati e due entusiasti volontari wikipediani, Pietro Valocchi e Lorenzo Marconi? Questo team così diverso, per età (o epoca addirittura!), genere e competenze ha una missione in comune: catalogare e rendere accessibili a chiunque i beni culturali di tutto l’Abruzzo.

“Tutto è cominciato nel 2018 con l’adesione di Giulianova a Wiki Loves Monuments, che ci ha permesso di coinvolgere il Direttore del Polo Museale, Sirio Maria Pomante, come guida nell’ambito di una wikigita.” ci racconta Carla “Il supporto e l’impegno per il concorso delle autorità locali ci ha consentito innanzitutto di ottenere le autorizzazioni a fotografare i monumenti per molti altri Comuni in Abruzzo, ma è stata anche la miccia che ha fatto scattare una collaborazione più ampia sui progetti Wikimedia”.
Ed è qui che entra in gioco Anastasia, studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Scienze del Libro e del Documento all’Università di Bologna, che – indirizzata dalla sua relatrice di tesi, la Prof.ssa Fiammetta Sabba – decide di partire per un “Grand Tour” dell’Abruzzo a cominciare dalla monumentale opera critica e di catalogazione, edita nel 1889, “Monumenti storici e artistici degli Abruzzi” di Vincenzo Bindi noto umanista, storico dell’arte e collezionista originario di Giulianova, grazie al quale oggi la città adriatica vanta una preziosa Biblioteca e una nota Pinacoteca nel Palazzo donato dall’illustre personaggio.

“Volevo che, attraverso il mio lavoro, tutti potessero conoscere l’opera straordinaria di questo grande intellettuale, che ha compiuto un importante lavoro di valorizzazione del patrimonio artistico della mia regione.” ci ha raccontato Anastasia “Grazie a Carla e Sirio ho potuto accedere e studiare un ricco corpus di fonti bibliografiche, che poi – in un secondo momento – abbiamo iniziato a digitalizzare, caricare e catalogare sui progetti Wikimedia”.

Ed è infatti così che il censimento dei monumenti d’Abruzzo, opera di un “wikipediano ante-litteram” come Vincenzo Bindi, è giunto nelle mani dei wiki-esperti Pietro e Lorenzo, che insieme ad Anastasia hanno lavorato alla mappatura su Wikidata dei monumenti elencati dallo storico dell’arte e al caricamento delle prime 14 tavole del Bindi su Wikimedia Commons.

Il progetto è diventato innanzitutto la tesi di laurea magistrale di Anastasia, ma è anche stato utilizzato come “pilota” dal team per interfacciarsi con le istituzioni locali in Abruzzo e tracciare nuovi percorsi di collaborazione volti all’apertura del loro patrimonio.
“Il progetto Abruzzo Wiki Grand Tour è per noi un’opportunità per invitare le istituzioni a condividere il loro patrimonio” ci ha raccontato Pietro “Grazie alla catalogazione degli elementi in Wikidata, siamo stati da subito in grado di mostrare agli enti le applicazioni concrete che derivano dal caricamento dei dati sui progetti Wikimedia, come ad esempio la realizzazione di portali o archivi digitali. Per essere ancora più credibili stiamo affinando sempre più la qualità dei dati e dei materiali condivisi, in modo che i nostri interlocutori siano certi delle potenzialità di un lavoro come questo”.
Il progetto Abruzzo Wiki Grand Tour è stato di recente presentato da Carla e Pietro a Parigi al Conservatoire national des arts et métiers di Parigi durante il Seminario DICEN IDF organizzato da Joumana Boustany per l’Université Paris-Est Marne-la-Vallée, riscuotendo un grandissimo interesse da parte dei professori presenti; inoltre, il team è già al lavoro per aprire contatti con altre istituzioni locali in Abruzzo.
Attendiamo con grande curiosità gli sviluppi di questo progetto, su cui non mancheremo di aggiornarvi!

Nell’immagine: Giulianova: Piazza Ducale e prospetto orientale della chiesa di S. Flaviano. Pubblico dominio, via Wikimedia Commons