La Wikimedia Foundation firma la Open Heritage Statement: un appello globale per l’accesso illimitato al patrimonio culturale nell’era digitale

La genealogia del III millennio, con il contributo di Wikimedia Italia
16 Ottobre 2025
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La Wikimedia Foundation firma la Open Heritage Statement: un appello globale per l’accesso illimitato al patrimonio culturale nell’era digitale

Wikimedia Italia aderisce a TAROCH, (Towards a Recommendation on Open Cultural Heritage), un’iniziativa internazionale promossa da Creative Commons che punta a coinvolgere l’UNESCO per l’elaborazione di linee guida internazionali sull’accesso aperto al patrimonio culturale, con l’obiettivo ambizioso di riconoscere e rafforzare il diritto di tutti a fruire della cultura.

Riportiamo oggi un aggiornamento pubblicato su Medium il 25 ottobre 2025, a firma di Amalia Toledo della Wikimedia Foundation, responsabile delle politiche pubbliche per l’America Latina e i Caraibi.

La Wikimedia Foundation è orgogliosa di annunciare di aver firmato la Open Heritage Statement. Questa dichiarazione, portata avanti insieme agli affiliati Wikimedia e altri membri della coalizione TAROCH (Towards a Recommendation on Open Cultural Heritage), sostiene un accesso equo e illimitato e il riutilizzo del patrimonio culturale nel pubblico dominio.

La dichiarazione è il risultato degli sforzi di molte organizzazioni dedicate alla conoscenza aperta e alla cultura che formano la Coalizione TAROCH per garantire che le tecnologie digitali e i diritti culturali favoriscano la condivisione del sapere, obiettivo alla base delle nostre partnership culturali con le istituzioni GLAM (gallerie, biblioteche, archivi e musei).

La Open Heritage Statement non è solo un documento: è un appello globale all’azione per abbattere le barriere che limitano l’apprendimento globale, la creatività e la condivisione del sapere.

Perché il movimento Wikimedia difende il patrimonio aperto?

Da oltre vent’anni, il movimento Wikimedia si fonda sul principio che la conoscenza umana è una risorsa condivisa che appartiene a tutti. Abbiamo firmato questa dichiarazione perché dà voce alle sfide quotidiane che affrontano i nostri volontari e i partner GLAM in tutto il mondo.
  La dichiarazione individua e affronta le barriere che impediscono al pubblico di accedere e beneficiare pienamente delle opere di pubblico dominio o con licenze aperte. Ad esempio:

  • I volontari Wikimedia devono spesso affrontare istituzioni che rivendicano nuovi diritti su semplici scansioni digitali di opere di secoli fa. La dichiarazione si oppone alla creazione di nuovi diritti d’autore su riproduzioni fedeli di opere di pubblico dominio.
  • Barriere tecniche e contrattuali ostacolano spesso l’accesso a materiali legalmente gratuiti. Si chiede la fine di contratti restrittivi, paywall e misure tecniche di protezione (come la gestione dei diritti digitali) che bloccano l’accesso a tali materiali.
  • La dipendenza da piattaforme private, spesso chiuse, basate su standard proprietari minaccia la durabilità e l’accessibilità del patrimonio culturale. La dichiarazione incoraggia lo sviluppo e il mantenimento di infrastrutture digitali pubbliche, aperte e sostenibili per garantire che il patrimonio digitale e i metadati siano accessibili a livello globale.
  • Differenze negli investimenti e nelle competenze creano e ampliano i divari digitali tra regioni e paesi. La dichiarazione riconosce che la condivisione di strumenti e conoscenze può ridurre questo divario, ma servono politiche pubbliche che garantiscano che queste infrastrutture aperte siano accessibili a tutti.

Questi ostacoli e barriere, come molti altri, confliggono con il diritto di partecipare alla vita culturale, limitano la libertà di espressione e riducono il potenziale del patrimonio culturale di dominio pubblico per l’apprendimento e la creatività.

Un primo passo verso uno strumento giuridico vincolante globale

La Open Heritage Statement rappresenta il primo passo verso un obiettivo più ampio: stabilire un quadro legale internazionale chiaro e armonizzato per il patrimonio culturale di pubblico dominio.

Chiediamo all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) di riconoscere l’importanza di questa tematica e di avviare lo sviluppo di uno strumento internazionale vincolante (come una Raccomandazione) sulla digitalizzazione e l’accesso aperto al patrimonio digitale.

Il solo sistema della proprietà intellettuale non può superare le barriere e gli ostacoli menzionati. Serve un quadro olistico e concordato a livello globale che definisca chiaramente lo status legale delle riproduzioni digitali, standardizzi le pratiche di accesso aperto e garantisca che l’accessibilità non sia mai un ripensamento.

Potenziare un futuro aperto per le generazioni a venire

Aderendo a questa iniziativa, la Wikimedia Foundation e gli altri firmatari inaugurano una nuova fase nel dialogo politico globale. Insieme, possiamo raggiungere un consenso per eliminare le restrizioni legali sulla riproduzione delle opere di pubblico dominio a livello nazionale, sviluppando infrastrutture digitali pubbliche aperte e sostenibili, e garantendo un accesso equo al patrimonio culturale.

Il pubblico dominio è l’eredità condivisa di tutta l’umanità. Lavorando insieme sotto l’egida della dichiarazione, possiamo assicurarci che le tecnologie digitali servano davvero ad aprire, non a bloccare, la ricchezza culturale dell’umanità.

Il momento di un mandato globale per l’accesso aperto al patrimonio culturale è adesso.

Immagine: “Watering Place at Marley” by Alfred Sisley, 1875, CC0, Art Institute of Chicago, remixed with “TAROCH balloon” by Creative Commons/Dee Harris, 2025, CC0