Le storie di Wiki Loves Monuments: Sailko, il fotografo da record

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Le storie di Wiki Loves Monuments: Sailko, il fotografo da record

Se dovessimo scrivere un libro per raccontare l’esperienza di Wiki Loves Monuments in Italia, uno dei personaggi principali sarebbe Francesco Bini, noto a tanti con il suo nome utente su Wikipedia e Wikimedia Commons, Sailko.
Oltre il 20% delle immagini raccolte dalla prima edizione del concorso in Italia sono state caricate su Wikimedia Commons da Francesco, che quest’anno si è posizionato al settimo posto nella classifica mondiale degli utenti per numero di immagini caricate, inserendo oltre 4500 scatti sulla piattaforma.
Nel 2017, per la prima volta, Sailko è anche entrato della classifica dei vincitori in Italia, conquistando il quinto posto con una fotografia scattata all’interno della Galleria Nazionale di Parma.
Lo abbiamo intervistato nel quadro della campagna “Monumental Stories”, lanciata dal team internazionale di Wiki Loves Monuments per dare visibilità agli scatti che sono entrati a fare parte delle classifiche nazionali ma non si sono posizionati nella top 25 a livello globale.

 

Qual è la motivazione che ti spinge a partecipare al concorso con così tanto entusiasmo?

Wiki Loves Monuments per me rappresenta è un’occasione per condividere con tutti la mia passione per l’arte e la storia. In Italia, purtroppo, abbiamo leggi restrittive che non consentono di pubblicare con licenza libera immagini di opere d’arte e musei a meno che non si possieda un permesso specifico. Per questo, ogni anno, approfitto delle autorizzazioni temporanee che Wikimedia Italia riesce ad ottenere per fare un reportage il più completo possibile dei monumenti “liberati”: lo faccio per il concorso, ma anche (e soprattutto) perché queste immagini possano rimanere per sempre a disposizione di tutti nei database di Wikimedia Commons.

 

Monumenti, paesaggi, opere d’arte: come scegli i soggetti dei tuoi scatti e quali preferisci immortalare?

A undici anni ho ricevuto in regalo la mia prima macchina fotografica. Il primo rullino sviluppato conteneva foto delle stanze, dei quadri di casa, della strada vista dalle finestre: devo dire che già allora avevo una predilezione per i soggetti inanimati!
Oggi amo fotografare soprattutto le opere d’arte, magari trovando dettagli un po’ nascosti e insoliti. Purtroppo, da semplice appassionato, non posso uscire dai limiti di una certa artigianalità: scattare a mano libera e senza luci extra spesso non consente di raggiungere la massima qualità, specialmente quando le fotografie sono realizzate all’interno di musei e altre istituzioni. Tuttavia, cerco di sopperire a questi limiti con il fotoritocco.

 

Dopo sei anni finalmente in classifica: che cosa pensi di questo risultato?

Sono stato molto felice di essere entrato in classifica, perché significa che la qualità dei miei scatti è migliorata tantissimo! Ho iniziato a fotografare per Wikipedia con una macchina tascabile, senza nessuna preparazione e con una resa a malapena sufficiente. Anno dopo anno ho imparato segreti per ottenere scatti migliori e mi sono dotato di una macchina fotografica professionale, anche grazie all’aiuto di Wikimedia Svizzera. Quando guardo una mia foto vecchia, anche solo di qualche anno, penso a com’è cambiato il mio modo di scattare e a quante cose ho imparato con l’esperienza: chissà quante ne restano ancora da apprendere!

 

Parliamo dello scatto con cui ti sei classificato quinto in Italia quest’anno: cosa raffigura, quando lo hai scattato e cosa rappresenta per te?

Lo scatto della Galleria di Parma non è stato tra i più difficili che ho realizzato quest’anno: sono stato fortunato a trovare la sala vuota e una bella luce di mattina. La Giuria del concorso ha definito la foto semplice e fresca: mi fa piacere non si noti che in realtà c’è molto lavoro dietro, per raddrizzare le linee, centrare alla perfezione e ritoccare colori e luci nelle diverse zone della stanza.

 

Qual è la foto di Wiki Loves Monuments che avresti voluto scattare tu?

Devo dire che i vincitori mi lasciano sempre a bocca aperta. Tra le mie foto preferite in assoluto c’è quella che ha trionfato nel 2012: un altare tra due fonti di luce che disegnano la stanza e lasciano solo intuire la bellezza del palazzo esotico che la contiene.

 

Leggi l’intervista in inglese sul blog di Wiki Loves Monuments a questo link. Ringraziamo Mohammad Hekmat per averci dato l’opportunità di raccontare la storia di Sailko a tutto il mondo!

Nell’immagine: Francesco Bini (Sailko) e il suo scatto arrivato al quinto posto in Italia per Wiki Loves Monuments 2017, realizzato alla Galleria Nazionale di Parma. Foto di Sailko (Opera propria), CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. Grafica di Francesca Ussani (WMIT).