Rarità discografiche digitalizzate per Internet Archive

La letteratura si svela con gli open data: l’esperienza dell’Università di Torino
23 Novembre 2018
Filiera dell’open e beni comuni digitali: la rivoluzione culturale passa di qui
29 Novembre 2018
Show all

Rarità discografiche digitalizzate per Internet Archive

Il collezionista danese Leif Druedahl, membro dell’iniziativa 78’er klubben, ha donato oltre 6.000 dischi 78 giri a Internet Archive, perché l’istituzione potesse digitalizzarli e conservarli nel quadro del progetto Great 78 project, volto a mantenere viva la memoria dei primi supporti fonografici di massa e della musica del primo ‘900.
Le copie originali dei dischi – raccolte negli anni da Leif e dai membri del 78’er klubber, che le hanno salvate dal macero e dall’oblio – saranno conservate fisicamente in California da Internet Archive.
Per coordinare la spedizione dei dischi, è volato qualche settimana fa a Copenhagen Bob George, co-fondatore e direttore del NY ARChive of contemporary music (ARC) e curatore delle collezioni musicali di Internet Archive.
Insieme a Leif Druedahl e diversi volontari – tra cui il nostro socio Federico Leva e alcuni ex bibliotecari della Copenhagen Main Library – Bob George ha lavorato all’imballaggio di questa preziosa collezione: oltre 3 tonnellate di rarità musicali, che richiedono particolare cura perché i dischi in gommalacca sono estremamente fragili.
Grazie a un precedente lavoro di ordinamento per etichetta discografica e numero di inventario, Bob George ha potuto selezionare i dischi da includere nella prima spedizione di materiali che Internet Archive organizzi dall’Europa agli USA. Se questa andrà a buon fine, ne seguiranno almeno altre 5 di analoghe dimensioni.
I dischi che non sono ancora stati digitalizzati verranno convertiti da George Blood in formato ad alta definizione (FLAC) in 12 varianti, per entrare a far parte della collezione di musica dai 78 giri in archive.org.
Le tracce musicali potranno così essere ascoltate da chiunque in Danimarca e nel mondo per diletto e per scopi di studio o ricerca. La collezione in Internet Archive, che contiene anche oltre mille dischi in italiano, ha già ricevuto milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti.
I commenti degli appassionati sono usati da ARC per integrare il catalogo rispetto alle informazioni inventariali di base estratte al momento della digitalizzazione. Le informazioni aggiuntive sugli autori e sulle date di creazione e incisione consentiranno anche ai volontari Wikimedia di individuare eventuali registrazioni che siano nel pubblico dominio negli USA e nel mondo e che quindi soddisfino gli stringenti requisiti di Wikimedia Commons sul diritto d’autore, che potranno includerle direttamente nelle voci di Wikipedia pertinenti. Già ora, comunque, le voci di Wikipedia in varie lingue rimandano alle registrazioni ospitate da Internet Archive.
Questo lavoro certosino non sarebbe stato possibile se i dischi fossero rimasti a fare letteralmente la muffa in una cantina di Boston o in un granaio danese, né se si fossero aspettati finanziamenti pubblici per un progetto professionale di catalogazione, che restano altamente improbabili sebbene Leif Druedahl abbia registrato l’interesse della regina di Danimarca in persona (che gli ha scritto per ringraziarlo del suo lavoro).
I progetti di digitalizzazione di Internet Archive sono infatti interamente finanziati dalla generosità dei privati, comprese migliaia di persone che hanno donato collezioni grandi e piccole di libri, riviste, dischi, dati, software e altro.
Internet Archive, grazie alla vastità delle proprie operazioni, ha raggiunto una velocità di smaltimento dei materiali e un’economia di scala nella digitalizzazione che nessun altro ente al mondo al momento può offrire, ed è quindi diventato il punto di riferimento mondiale per chiunque voglia preservare opere culturali e renderle disponibili a tutti nel mondo, che sia un singolo libro o un’intera biblioteca di centinaia di migliaia di opere.

Nell’immagine: Parte dei 78 giri della collezione di Leif Druedahl. Di Nemo bis, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons