Accessibilità dei testi: cosa c’entrano Wikisource e il diritto romano

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Accessibilità dei testi: cosa c’entrano Wikisource e il diritto romano

“Qualche mese fa ho partecipato a un evento dell’Università di Firenze in cui Luca Casarotti, che è un ricercatore di diritto romano, raccontava, partendo anche dalla propria esperienza personale, le difficoltà che le persone cieche incontrano nell’ottenere dagli editori copie accessibili digitalizzate dei libri su cui studiano o lavorano. Mi sono detta che questo tipo di battaglie non si possono vincere da soli e gli ho chiesto perché non avesse mai pensato di sfruttare i progetti Wikimedia per aggirare questi ostacoli. Da lì è cominciato tutto”.

Silvia Bruni è bibliotecaria all’Università di Firenze e da diversi anni segue l’integrazione tra progetti Wikimedia e le attività della biblioteca di Scienze sociali, anche come coordinatrice regionale per la scuola l’università in Toscana. Nel 2023, insieme ad altri volontari, ha presentato il progetto Accessibilità dei testi di diritto romano su Wikisource, che è stato realizzato grazie al bando volontari di Wikimedia Italia. Il progetto voleva mettere alla prova Wikisource sulla trascrizione integrale delle “Istituzioni” di Gaio, testo latino del secondo secolo dopo cristo. La scelta dell’opera era legata a due ragioni: da una parte, come Casarotti aveva già evidenziato, nell’ambito del diritto romano – tradizionalmente molto legato alla stampa – mancano ancora edizioni critiche accessibili online anche alle persone non vedenti. Inoltre, per la sua natura di edizione critica particolarmente complessa a livello di formattazione testuale, l’opera di Gaio si prestava ad essere un buon banco di prova per i volontari coinvolti.

Le persone cieche o ipovedenti che navigano online, infatti, hanno a disposizione dei software che possono aiutare a leggere i contenuti di un sito. Il problema però è che quando compaiono note, caratteri speciali o testi impaginati in maniera non standard, questi software spesso non riescono a leggerli correttamente e le opere diventano di fatto inaccessibili. Grazie al lavoro di Silvia Bruni e del gruppo di lavoro da lei coordinato, ora ci sono delle buone pratiche che potranno rendere più facilmente accessibili i testi online, almeno su Wikisource.

Leggi il testo “Le Istituzioni” su Wikisource

Un lavoro di squadra per l’accessibilità

“Il mio compito – spiega Silvia Bruni – è stato soprattutto di coordinamento. La scansione dell’opera era già online su Internet Archive, Federico Benvenuti si è occupato di portarla su Wikisource latina e di fare la prima trascrizione automatica tramite OCR (un sistema di riconoscimento ottico dei testi), come anche di automatizzare il più possibile l’impaginazione e la formattazione delle note. Poi, tre studenti tirocinanti dell’Università di Firenze hanno fatto il lavoro di controllo dei testi e di formattazione delle parti che non potevano essere gestite automaticamente. Una risorsa importante del progetto è stato Luca Casarotti, che ci hai aiutato a comprendere se il lavoro fatto poteva veramente funzionare dal punto di vista dell’esperienza dell’utente finale”.

Il progetto ha quindi visto una sinergia tra wikimediani e studenti universitari, che non è nuova all’interno dell’Università di Firenze e che non si fermerà qui, come spiega sempre Silvia Bruni:

“Da qualche anno lavoriamo già con gli studenti dell’università sulle piattaforme di Wikimedia. In particolare  voglio citare il progetto del Lessico dei Beni Culturali, sviluppato tra Wikisource e Wikidata partendo da “Le Vite” del Vasari. Gli studenti rispondono sempre con entusiasmo a questi progetti: l’importante è seguirli, riconoscere il valore del loro lavoro anche all’interno del percorso accademico e dare loro una prospettiva rispetto a quello che andranno a fare. Per esempio, sapere di contribuire a rendere dei testi accessibili a persone che non potrebbero leggerli in altro modo è stata una grande motivazione in questo”.

Nuovi sviluppi per il progetto

Dopo questo primo esperimento, altri testi verranno resi disponibili per i non vedenti su Wikisource:

“L’idea – continua Silvia Bruni – è di dedicarsi alle opere che tutti studiano a scuola, come La Divina Commedia e I Promessi Sposi, ma anche ai testi teatrali e alla poesia, che – come nel caso delle edizioni critiche – possono essere particolarmente difficile da far leggere ai software automatici. In questo ambito, mi piacerebbe anche che dedicassimo lo spazio che meritano alle poetesse italiane, anche se speso non vengono studiate a scuola”.

Rendere disponibile un testo di diritto romano su Wikimedia Commons può sembrare un’attività estremamente di nicchia, ma in realtà porta l’attenzione su molte tematiche più generali. Come spiega Silvia Bruni:

“Per prima cosa, il progetto parte dal constatare che molto spesso gli editori faticano a rendere disponibili i testi in edizione accessibile per i non vedenti, nonostante sia un obbligo di legge. Poi, il tema dell’accessibilità ai testi viene spesso solo trattato dal punto di vista degli studenti, ma non dei ricercatori e degli studiosi. Come se il ruolo di studente fosse l’unica opzione contemplata per una persona con una disabilità”.

Condividere consigli per Wikisource ed editori

Per rendere disponibile un testo su Wikisource in maniera completa c’è bisogno sempre dell’intervento di un essere umano, ma molto lavoro meccanico può essere fatto in maniera automatica. Per questo, l’8 novembre 2023 Silvia Bruni, Federico Benvenuti e il gruppo di lavoro del progetto terranno un webinar destinato ai volontari di Wikisorce che vogliono imparare come rendere più veloce e accurato il loro lavoro online.

Partecipa al webinar su Wikisource

Per il 31 gennaio 2024 è invece previsto un evento dedicato agli editori, per sensibilizzarli sul tema dell’accessibilità ai testi per le persone cieche.

Immagine: Justice-2060093 1920, di Sang Hyun Cho, CC0, da Wikimedia Commons