Digital archeology: nuova convenzione con Bologna

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Digital archeology: nuova convenzione con Bologna

Wikimedia Italia e il Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DISCI) dell’Università di Bologna hanno stretto una nuova collaborazione, con un accordo formale che li vedrà impegnati nella produzione e diffusione della conoscenza libera. Dopo la felice esperienza di collaborazione nell’edizione 2023 della Summer School DIGITARCH, l’obiettivo è ora costruire una sinergia più articolata e duratura.

Il Dipartimento di Storia Culture Civiltà, che ha tra le sue finalità istituzionali la promozione della ricerca, della formazione e della diffusione della cultura, potrà perseguire questi obiettivi anche grazie alla collaborazione con Wikimedia Italia, formando docenti e studenti sui principi della conoscenza libera e sull’uso dei progetti collaborativi come Wikipedia, Wikimedia Commons e OpenStreetMap.

Valorizzare il patrimonio archeologico

Un’attenzione particolare sarà dedicata alla produzione di  contenuti aperti pensati per la valorizzazione del patrimonio archeologico e della ricerca scientifica, dentro e fuori i progetti Wikimedia. Studenti e docenti verranno formati e invitati a scrivere voci su Wikipedia relative a siti e monumenti archeologici, italiani e non. Ma non solo: in chiave di digital archeology, verranno utilizzati anche Wikidata, Wikimedia Commons e OpenStreetMap per condividere immagini e dati e in generale ogni tipo di informazione utile allo studio e alla ricerca che possa essere resa accessibile a tutti.

Antonella Coralini, professoressa di Archeologia Classica che ha reso possibile la convenzione, spiega:

«Per chi nelle Università è chiamato, come docente, ad impegnarsi non solo sul fronte della ricerca e della formazione, ma anche su quello della comunicazione, poter contribuire alla creazione di un patrimonio di conoscenze condivise e libere costituisce un’importante occasione di crescita, nella direzione di una maggiore sensibilità alle esigenze e alle attese della comunità di utenti, effettivi e potenziali, cui si rivolge nell’esercizio della sua “terza missione”. Lavorare sui contenuti e sulle forme nell’intento di potenziarne l’accessibilità anche da parte del pubblico non specialista ha effetti benefici anche sulla ricerca e sulla didattica. In quest’ultima, in particolare, il coinvolgimento degli studenti, dal primo livello sino al dottorato, costituisce un ottimo strumento per arricchire il peculio di competenze che un giovane può acquisire nel suo percorso universitario».

Immagine: Bologna Pride 2015 (19218057221), di Francesco Pierantoni, CC BY 2.0, da Wikimedia Commons