Il DiLASS dell’Università D’Annunzio si apre alla conoscenza libera

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Il DiLASS dell’Università D’Annunzio si apre alla conoscenza libera

Il Dipartimento di Lettere arti e scienze sociali (DiLASS) dell’Università degli studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara nel corso del 2021 ha scelto di aprirsi alla conoscenza libera, collaborando in maniera proficua con Wikimedia Italia. Nei mesi scorsi, infatti, grazie all’impegno dei volontari abruzzesi è stata firmata una convenzione tra il Dipartimento di Lettere Arti e Scienze Sociali (DiLASS) dell’Università e Wikimedia Italia, per contribuire insieme allo sviluppo della conoscenza condivisa, ed è stato presentato un progetto partecipante e selezionato per il bando Istituzioni culturali.

La convenzione con il DiLASS dell’Università D’Annunzio

L’accordo sottoscritto prevede la collaborazione tra il Dipartimento  di Lettere arti e scienze sociali  e Wikimedia Italia per far conoscere e utilizzare i progetti Wikimedia a studenti e docenti. L’obiettivo è far sviluppare nuove competenze legate ai dati e ai contenuti digitali aperti e liberamente riutilizzabili, alla produzione di contenuti e risorse educative aperte, alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla comunicazione della scienza, focalizzando attività e progetti relativi all’Abruzzo, per la promozione del territorio e dei suoi beni.

Oltre a laboratori ed eventi divulgativi, nell’accordo rientra anche la disponibilità del Dipartimento a digitalizzare i propri documenti relativi al patrimonio culturale culturale dell’Università, anche attraverso l’adesione al progetto Abruzzo Wiki Grand Tour.

Il primo progetto: l’archivio fotografico Abruzzo medievale

Nell’ambito del sostegno dato da Wikimedia Italia alle istituzioni culturali con il bando musei archivi e biblioteche, figura anche il progetto dedicato all’archivio fotografico “Abruzzo Medievale”, per il quale ​​​​​​​il Dipartimento  di Lettere arti e scienze sociali dell’Università di Chieti-Pescara ha concorso, ed è risultato fra i vincitori, grazie al lavoro svolto insieme al gruppo dei volontari abruzzesi. Il progetto proposto ha l’obiettivo di rendere accessibile in formato aperto e gratuito parte del materiale dell’Archivio Fotografico Abruzzo Medievale del DiLASS.

L’archivio fu creato dal 1970 in poi grazie al lavoro dei docenti che nel corso degli anni sono stati titolari della cattedra di Storia dell’arte medievale dell’ateneo e costituisce un patrimonio fotografico di notevole importanza valido anche come memoria storica  di opere non più esistenti o gravemente compromesse a seguito del terremoto de L’Aquila del 2009. L’archivio costituisce sia un importante laboratorio di formazione per gli studenti e di ricerca per gli studiosi, sia un contenitore utile alla tutela e promozione dei beni culturali rappresentati fotograficamente e corredati di schedatura”.

Il progetto coinvolge per l’ateneo di Chieti-Pescara con il Dipartimento di Lettere arti e scienze sociali​​​​​​​, Chiara Paniccia, assegnista di ricerca, Vanda Lisanti e Jessica Celata, entrambe dottorande presso la Scuola Superiore “Gabriele d’Annunzio”, ​​​​​​​che collaboreranno con il gruppo di volontari abruzzesi, Carla Colombati, coordinatore in Abruzzo per Wikimedia Italia, bibliotecaria accademica, Serena D’Orazio, operatrice culturale, Lorenzo Marconi, ingegnere informatico, Pietro Valocchi, ingegnere, Anastasia Nespoli, bibliotecaria, e Dimitri Bosi, coordinatore istituzioni culturali in Abruzzo per Wikimedia Italia, bibliotecario.

Condividere il patrimonio di conoscenza

«La ricerca universitaria si apre all’esterno – ha spiegato il professor Carmine Catenacci, Direttore del DiLASS della “d’Annunzio” – condividendo un importante patrimonio documentario in proprio possesso e diffondendo i risultati degli studi sui temi in questione. In questo modo, la conoscenza, maturata nei centri di ricerca specialistica, diventa bene comune, tanto a disposizione di tutti in rete quanto in stretta e viva relazione con le specifiche realtà del nostro territorio. Inoltre, iniziative come questa contribuiscono in maniera concreta e significativa alla formazione dei nostri giovani, i quali hanno così la possibilità di acquisire competenze nell’ambito delle digital humanities e di quegli strumenti che risultano ormai imprescindibili nell’attività di ricerca, nella comunicazione e, in generale, nelle nuove professioni connesse ai settori della cultura».

Nell’immagine: Facciata della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, di Verdenex84, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons