Ci vuole un villaggio, per mappare

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Ci vuole un villaggio, per mappare

State of the Map è il raduno mondiale dei volontari di OpenStreetMap: una comunità nata intorno alla passione per il mappare. Proprio al rapporto tra mappatura e comunità saranno dedicati molti degli eventi in programma a Firenze, tra il 19 e il 21 agosto 2022.

Come cresce e si sviluppa una comunità di mappatori? Come si mappa un’area dove non c’è una comunità attiva? E in tutto questo, come si inserisce il tema della sostenibilità e dello sviluppo dei progetti, sia guardando alle tecnologie che alle persone che poi questi strumenti li devono usare? Sono questi alcuni dei temi che il ricco programma toccherà nel corso del primo raduno di Firenze, che torna ad essere in presenza dopo due anni di incontri online.

Costruire e far crescere la comunità

Engaging OSM sarà un momento dedicato al capire come far partecipare di più i volontari alla vita di OpenStreetMap stesso, in tutto il mondo. Si proverà anche a costruire un manuale per le comunità di mappatori sparse nei contesti più diversi.

Il concetto di comunità, alla base di tutti i progetti collaborativi, è importante perché favorisce la produzione dal basso e la condivisione di dati e strumenti utili a tutti. Crowdsourching è la parola chiave, che verrà analizzata per esempio con riferimento alle operazioni di pace a Mogadiscio e Tripoli e alla costruzione di mappe 3D, o all’esperienza di Public Domain Maps negli Stati Uniti, per favorire l’uso di OpenStreetMap da parte delle istituzioni.

Il giro del mondo con OpenStreetMap

Ma se la comunità viene da tutto il mondo, State of the Map è anche l’occasione per incontrare chi sta portando avanti i progetti più disparati nelle altre parti del globo. A Taiwan i dati di OpenStreetMap e Wikidata su fiumi e villaggi vengono collegati tra loro, in Togo si mappano le infrastrutture di utilità sociale.

Mappare le comunità fluviali dell’Amazonia è una sfida, ma anche un modo per incoraggiare le donne a diventare mappatrici in prima persona. Come nella Tanzania rurale, dove 353 donne non solo si sono appassionate al mappare, ma hanno anche usato gli strumenti a loro disposizione per formare altre 9.000 donne e denunciare centinaia di casi di violenza di genere.

Mappare in classe, per fini umanitari o da soli

Da Bari viene presentata l’esperienza dell’uso di OpenStreetMap in classe, mentre Medici Senza Frontiere farà un bilancio della propria esperienza nell’uso delle mappe aperte nei progetti, ma anche nel contribuire al loro miglioramento.

E come si fa a mappare una cittadina, quando manca la comunità che se ne occupi? Si parlerà anche di questo.

Partecipa a State of the Map

Acquista il tuo biglietto per l’evento, oppure proponi la tua idea per un poster da presentare.

Nell’immagine: Earth’s City Lights by DMSP, 1994-1995, Data: Marc Imhoff/NASA GSFC, Christopher Elvidge/NOAA NGDC; Image: Craig Mayhew and Robert Simmon/NASA GSFC, Public domain, via Wikimedia Commons