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Creative Commons e pubblico dominio: partecipa al sondaggio

Creative Commons ha lanciato un sondaggio aperto a archivisti, bibliotecari e operatori dei musei, per capire come vengono utilizzati gli strumenti esistenti per rendere evidenti al pubblico le opere in pubblico dominio e come potrebbero essere migliorati.

Quando un’opera è in pubblico dominio, gli strumenti come CC0 e il “Public Domain Mark” ne comunicano lo stato e indicano che può essere utilizzata per ogni scopo, senza costi e autorizzazioni. Per questo gallerie, biblioteche, archivi e musei (GLAM nell’acronimo inglese) sono utilizzatori ideali di questi strumenti. Quasi 5 milioni di opere in pubblico dominio conservate da istituzioni GLAM sono state rese disponibili al pubblico usando questi strumenti negli ultimi anni.

Creative Commons, quindi,  sta raccogliendo opinioni dagli operatori culturali per capire come vengono utilizzati gli strumenti che rende disponibili per rilasciare le opere in pubblico dominio. Questi strumenti sono utili per le istituzioni culturali?

L’inchiesta, che pubblicherà i dati in forma anonima, è disponibile anche in francese e spagnolo. Creative Commons Italia è disponibile per rispndere a dubbi e domande sull’indagine. La scadenza per partecipare è il 15 febbraio.

Cos’è Creative Commons

Creative Commons è un’organizzazione e un movimento globale nati negli Stati Uniti per favorire la pubblicazione di opere in pubblico dominio o in altre forme che non prevedano tutti i diritti riservati. Le licenze Creative Commons permettono agli autori o agli enti che ne custodiscono le opere di condividerle con il resto del mondo, perché vengano studiate e riutilizzate, rispettando le leggi sul diritto d’autore. Wikipedia e i progetti fratelli utilizzano le licenze Creative Commons, che sono gli strumenti migliori per favorire la libera condivisione della conoscenza.

Cos’è il pubblico dominio

Il pubblico dominio indica l’insieme delle opere che possono essere liberamente utilizzate senza chiedere autorizzazioni, né dover pagare l’autore. In Italia, come in molti altri paesi del mondo, le opere passano in pubblico dominio dopo i 70 dalla morte dell’autore.

Il pubblico dominio è considerato una condizione fondamentale per favorire la condivisione e la creazione di nuova conoscenza. Quest’anno, per esempio, tutte le opere del filosofo Ludwig Wittgenstein sono passate in pubblico dominio ed esiste un progetto che si propone di pubblicarle a beneficio di tutti, con nuove traduzioni in Italiano e in altre lingue.

Nell’immagine: Cappadocia Balloon Inflating Wikimedia Commons, di Benh LIEU SONG (Flickr), CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons